Le Piccole Dolomiti
Categoria: Trail lungo Partenza/Arrivo: Ronchi di Ala |
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L'ITINERARIO
Il giro proposto corre lungo la meravigliosa cresta che collega Cima Levante a Cima Carega ed offre una incredibile occasione per immergersi nelle Piccole Dolomiti.
Queste cime sono spesso meta di escursionisti provenienti dal Veneto ed ingiustamente sono state un po' dimenticate dai trentini che speriamo di invogliare a ritornare in questi meravigliosi luoghi.
Chi si avventura lungo questo percorso non può infatti non rimanere estasiato dalla sinuosa iniziale cresta che conduce a Cima Levante, dalle mirabili strade militari che attraversano l'intero gruppo del Carega e dal precipitare di ripidi canali sul versante della Vallarsa.
Nella prima parte del percorso non è raro poi imbattersi in gruppi di camosci che rendono ancor più emozionante l'incontro con le Piccole Dolomiti.
Siamo sicuri che dopo aver percorso questo itinerario si tornerà volentieri a far visita alla Cima Carega ed a questa ultima propaggine trentina a due passi dalla pianura.
Al di là dei meravigliosi scenari che si presentano dinnanzi al trail runner lungo il percorso si deve considerare anche il fatto che il percorso è particolarmente apprezzabile anche sotto il profilo della pura corsa; a parte la prima salita (comunque su sentiero piacevole, con buon fondo, che concede anche tratti di respiro) il giro proposto è interamente corribile.
In particolare possiamo definire splendide le strade militari che conducono al Rifugio Fraccaroli e poi da questo scendono verso il Rifugio Scalorbi e Passo Pertica.
Per noi è stato il percorso che non ti aspetti, con tante facce e prospettive opposte (dalla pianura padana verso sud ai cupi canali rivolti a nord), con single track alternati a comode strade militari, con paesaggi sempre vari: insomma un fantastico itinerario tutto trentino!
GALLERIA FOTOGRAFICA
PARTENZA
Da Ala si raggiunge Ronchi (percorrendo circa 6 km) e si risale tale abitato cercando parcheggio nei pressi della Chiesa.
Coordinate GPS del punto di partenza:
- longitudine: 11.066958
- latitudine: 45.739027
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PERCORSO
In prossimità della Chiesa di Ronchi (m. 710) v'è la segnaletica SAT che indica la via da intraprendere per seguire il sentiero n. 114 (sentiero delle crestine).
Subito in ripida salita si sale accanto al cimitero e si abbandonano anche le ultime case dell'abitato; dopo poco più di un centinaio di metri la strada diviene sentiero che inizialmente continua su pendenze sostenute.
In breve si raggiunge un segnale che indica la via del “sentiero nuovo” (m. 874 – 0,25 km); si svolta pertanto a sinistra lungo il sentiero nuovo che finalmente diviene più dolce seguendo a tratti il percorso di una vecchia strada militare.
Si sale ora in modo regolare sino alla Località Rom (m. 1330 – 2,37 km) e si continua a seguire il sentiero n. 114 sino a giungere al Pra Bel (m. 1650 – 4,65 km.).
Qui si svolta a sinistra (mentre da destra perviene il sentiero n. 114B) e si percorrono poche decine di metri prima di giungere ad un successivo incrocio dove la segnaletica SAT ci indica di svoltare a destra seguendo sempre il sentiero n. 114.
Si inizia ora ad uscire sempre più frequentemente dalla vegetazione godendo verso sud di una vista notevole. Il percorso ci porta sulla dorsale lungo un sentierino a tratti stretto ed in alcuni punti facilitato dalla presenza di alcune corde fisse che aiutano nella progressione. Nulla di cui preoccuparsi !
Si segue così la dorsale Nord – Ovest di Cima Levante sino a giungere ad un cartello che indica la via per la cima (m. 1960 – 5,87 km.); ovviamente si mira alla vetta e si svolta a sinistra seguendo il percorso che in breve conduce alla croce di Cima Levante (m. 2020 – 5,91 km.).
Il panorama che si gode da questa prima cima impone una breve sosta per ammirare da un lato l'immensa pianura e dall'altro il succedersi di un numero infinito di cime !
Si continua ora sulla dorsale opposta (Sud – Est) scendendo sino all'incrocio con il sentiero SAT n. 115 che proviene dalla Val di Gatto.
Si trova quindi una segnale che ci indica la direzione da seguire: “Pala di Cherle” - “Rif. Fraccaroli” (1920 m. - 6,29 km.).
Superata la Pala di Cherle si continua su mulattiera lungo il sentiero n. 108 ammirando numerose testimonianze della Prima guerra mondiale. Dopo una breve risalita si raggiungono la Capanna ed il Bivacco Sinel (1990 m. - 7,04 km.); doveroso un “salto” anche sulla vicina cima con croce (e bandiera) da cui pure si gode un ottimo panorama.
Si continua dunque su mulattiera attraversando Pra del Sinel sino a raggiungere la Bocchetta della Neve da cui diparte a sinistra il sentiero n. 160 in direzione Vallarsa; si continua invece verso destra seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Fraccaroli ed in salita si raggiunge la Bocchetta delle Gròle (2140 m. - 9,23 km.).
Di qui la visuale sulla grande conca superiore di Malga Posta e sulla Cima Carega è fantastica. Incantevole percorrere la strada militare che in piano ci conduce sino alla Boccetta del Cherlòng (dove giunge dalla Vallarsa il sentiero n. 162) e poi con breve risalita sino al Rifugio Fraccaroli (2238 m. - 10,92 km.).
Prima o dopo la doverosa sosta al rifugio si affrontano i pochi ma ripidi metri che separano dalla Cima Carega che si raggiunge facilmente (2259 m. - 11,02 km.). E' la cima più alta del gruppo e ancora una volta ci è consentito spaziare con lo sguardo a 360°.
Si ritorna velocemente al rifugio Fraccaroli e si scende ora sul versante opposto rispetto a quello da cui si è arrivati. Si segue quindi il sentiero/mulattiera di guerra n. 157 che in questo tratto è contraddistinto da una ragnatela di percorsi; a seconda delle doti di ciascuno si potranno quindi seguire i comodi tornanti o “tagliare” per vie più ripide.
Si addiviene così in breve alla Bocchetta Mosca (2025 m. - 12,39 km.). Da qui sono ben visibili tre distinti sentieri che scendono in modo diverso in direzione del rifugio che si intravvede poco sotto.
Noi suggeriamo quello di mezzo che con bella discesa conduce velocemente al Rifugio Scalorbi proprio a due passi dal confine con il vicino Veneto (1767 m. - 15,09 km.).
Si svolta a destra e si percorre la larga mulattiera che scende verso l'alpe di Campobrun (segnaletica SAT n. 109).
Si raggiunge così comodamente il Passo Pertica e l'omonimo rifugio (1573 m. - 18,38 km.).
Si abbandona qui la strada (che prosegue a sinistra) e si prende invece il sentiero che a destra ci riporta in Val di Ronchi. Ora sulla nostra sinistra è ben visibile il Parco Naturale della Lessinia.
Si evita il sentiero attrezzato “A. Poiesi” che dopo un centinaio di metri diparte verso destra per risalire verso Cima Carega e si continua con piacevole e tecnico single track..
Il sentiero verso la sua fine si allarga e giunge ad incrociare una strada forestale proprio in corrispondenza di un tornante (910 m. - 20,83 km.). Si svolta quindi a destra seguendo sempre il sentiero (in questo tratto strada forestale) n. 109.
Il percorso ora alterna leggere risalite, tratti pianeggianti e facili discese sino a giungere a Malga Brusà (890 m. - 22,55 km.).
Si continua poi lungo un comodo sentierino che presenta ancora qualche breve “strappo”; si superano alcuni ponticelli e sempre su ottimo fondo si perviene al gruppo di case “Schincheri” (815 m. - 24,12 km.).
Si lascia alla nostra sinistra l'abitato (fontana) e si continua verso destra su larga strada forestale.
Dopo poche centinaia di metri (24,59 km.) si piega a sinistra ed in breve si raggiunge la strada asfaltata seguendo la quale in piano si ritorna al paese di Ronchi proprio in prossimità della Chiesa da cui eravamo partiti (710 m. - 26,62 km.).
NOTE UTILI
Lungo il percorso non vi sono punti di approvvigionamento d'acqua. Specie nelle giornate calde è dunque consigliabile portare con sé un'adeguata riserva idrica (che si potrà prendere alla partenza alla fontana adiacente la Chiesa).
Durante la stagione di apertura dei rifugi si incontrano peraltro ben tre rifugi (Fraccaroli, Scalorbi e Passo Pertica) seppur tutti nella sola seconda parte del giro proposto.
Attenzione in caso di nebbia. Le numerose stradine militari che conducono spesso a postazioni o miniere possono indurre in errore.
Attenzione inoltre nel caso vi sia neve sul percorso, specie nel tratto del “sentiero delle crestine” di Cima Levante.
Si consiglia in ogni caso di percorrere questo itinerario nelle fresche mattinate di fine primavera / inizio estate (assicurandosi in ordine alle condizioni della neve che certamente non dovrà essere presente lungo il sentiero delle crestine di Cima Levante) o preferibilmente in una limpida giornata autunnale.
TRACCIATO GPS
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CARTINA (Le mappe di Trentino Trail Running)
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